LA SICCITÀ NON MOLLA: IL CER GIÀ AL LIVELLO DI ATTENZIONE, PRIME MISURE DI ADATTAMENTO PER LE DERIVAZIONI DAL P
Afa e temperature sopra la media, falde sotterranee scariche si aggiungono alla sempre più ridotta portata del Fiume Po mettendo a repentaglio la continuità nei prelievi per la Romagna e Emilia Orientale se non pioverà a breve.
Le stazioni di registrazione dei livelli del fiume Po rimangono tutt’ora ancorate allo stato di siccità grave secondo il monitoraggio odierno dell’Autorità Distrettuale che venerdì prossimo riunirà l’Osservatorio sulle crisi idriche in seduta straordinaria proprio per verificare il progressivo aggravarsi del fenomeno nell’intero bacino idrologico del Grande Fiume. E proprio dal Grande Fiume il Canale Emiliano Romagnolo è la principale ed essenziale fonte di approvvigionamento della quasi totalità delle colture tipiche di tutta la Romagna e parte dell’Emilia Orientale ed una riduzione drastica dei prelievi di risorsa idrica e conseguente derivazione a beneficio dell’agricoltura romagnola significherebbero un potenziale danno economico incalcolabile per questo territorio. Il CER ha raggiunto il livello di massima attenzione ieri, quando all’impianto idrovoro Palantone di Bondeno registrava quota 3,02 sul livello del mare (3,00 soglia minima – 2,58 soglia blocco impianto verificatasi l’ultima volta nel 2007) oggi, in forza del seppur ridotto contributo di alcuni temporali a macchia di leopardo che hanno leggermente innalzato il livello del Po la quota è salita di pochissimo a 3,05 s.l.m. Insomma il quadro idrico complessivo è tutt’altro che roseo e anche quello climatico, caratterizzato per lo più da alte temperature sopra la media del periodo che stringono nella morsa del caldo afoso l’intero paese, potrebbero, se non pioverà a breve, mettere seriamente a repentaglio la continuità del prelievo di livelli costanti di acqua indispensabile, delineando uno scenario del tutto simile a quello tipico dell’estate più inoltrata. “La situazione attuale non regala facili ottimismi considerando le perduranti assenze di scorte di risorsa a monte, ma sarà comunque fondamentale comprendere al meglio l’incidenza delle possibili precipitazioni previste – ha evidenziato il presidente del Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dalmonte” a cui si aggiunge la considerazione tecnica del direttore generale del CER Raffaella Zucaro: “ La situazione che si è confermata in questi giorni fa sì che, sulla base delle stime dei fabbisogni irrigui consigliati agli imprenditori agricoli dal nostro sistema intelligente IRRIFRAME - ANBI, il Canale Emiliano Romagnolo debba innalzare i livelli del proprio sistema idrico fornendo, in qualità di referente dell’irrigazione per la Regione Emilia Romagna, precise indicazioni sulla possibilità di riduzione delle restituzioni idriche. In questa fase invece non abbiamo verificato criticità per quanto riguarda il bacino del fiume Reno. Avendo raggiunto dunque uno scenario di prima attenzione tutti gli associati sono invitati ad attuare le proprie misure di adattamento per mitigare l'incidenza della siccità”. Nella fase di monitoraggio del CER i prelievi sono calcolati come somma progressiva degli stessi volumi prelevati dalle singole pompe; sono poste sotto osservazione alcune componenti necessarie al controllo in tempo reale della situazione soprattutto in periodi di scarsità idrica: tutte le info sono consultabili sul portale dell’ente www.consorziocer.it alla sezione “Monitoraggio Risorse” e gli utilizzi sono intesi come volume irriguo specifico, distribuito alle principali colture riferite2 all’ettaro, mentre il valore progressivo in tempo reale è suddiviso per singola provincia analizzata.
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