WATERAGRI
Il progetto in breve
WATERAGRI è un progetto di ricerca e innovazione che mira a reintrodurre e migliorare soluzioni per la ritenzione idrica e il recupero dei nutrienti nel terreno al fine di consentire una produzione agricola in grado di sostenere popolazioni in crescita e far fronte alle sfide attuali e previste del cambiamento climatico. Pertanto, il progetto si sforza di generare una comprensione più profonda, dettagliata e integrata dei processi idrologici e delle interazioni che modellano le risorse idriche in Europa. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, WATERAGRI svilupperà ulteriormente soluzioni tradizionali di drenaggio e irrigazione e reintrodurrà soluzioni basate sulla natura, come zone umide e sistemi di drenaggio bio-ispirati nel paesaggio agricolo, che porteranno a una migliore ritenzione sia dell’acqua che dei nutrienti. Inoltre, WATERAGRI prevede di valutare le esigenze specifiche di ritenzione di acqua e sostanze nutritive con la comunità agricola, sviluppare una serie di tecnologie accessibili e facili da implementare, testarle a livello di campo e implementare un solido quadro aziendale per la loro adozione nelle aziende agricole e in agricoltura.
Gli obbiettivi
- Intraprendere valutazioni sia tecniche che di sostenibilità delle misure proposte, considerando le opzioni di gestione testate;
- Sviluppare un sistema di simulazione e assimilazione dei dati su cloud, basato su un modello di sistema terrestre, in grado di assimilare osservazioni in situ e rilevare a distanza variabili idrologiche e vegetali e dati meteorologici in tempo quasi reale per analizzare gli effetti di strutture come i drenaggi e dighe per una migliore gestione e ritenzione dell'acqua su scala agricola;
- Identificare, sviluppare e testare soluzioni tecniche e operative che siano convenienti e facili da implementare, come drenaggio controllato, irrigazione in deficit regolamentata, irrigazione sotterranea, ricarica delle falde acquifere, zone umide costruite dall'azienda agricola, gestione del suolo e soluzioni per il di recupero dei nutrienti;
- Valutare le tecniche proposte per il loro potenziale in termini di adattamento ai cambiamenti climatici e il loro impatto sui servizi ecosistemici per diverse regioni biogeografiche utilizzando casi di studio;
- Diffondere le innovazioni implementate agli agricoltori, ai servizi di consulenza e ai decisori come parte di un approccio multi-attore.
Il ruolo del CER
Il CER è stato impegnato come principale stakeholder locale per la filiera dell'acqua in agricoltura, ha fornito la propria esperienza e know-how in materia di gestione e governance delle risorse idriche su scala aziendale. Attraverso il laboratorio tecnico di Acqua Campus e in collaborazione con UNIBO, il CER è stato coinvolto anche nel caso studio dimostrativo e ha contribuito per quanto riguarda il recupero dei nutrienti dai corsi d'acqua. La zona umida artificiale situata presso la stazione sperimentale CER Acqua Campus e la nostra azienda agricola sono state utilizzati come caso studio italiano. In particolare sono state effettuate prove sull’utilizzo del Biochar come ammendante per la sua capacità di ritenzione idrica dell’acqua e per l’abbattimento degli inquinanti nelle acque di drenaggio agricolo grazie a degli appositi sistemi filtranti, inoltre grazie alla zona umida fitodepurante presente in Acqua Campus è stato possibile testare la capacità della stessa di assorbire nitrati e fosfati dalle acque di drenaggio.
Link utili
Fonte finanziamento: HORIZON 2020
Finanziamento Totale: 6.999.986,25 €
Finanziamento ricevuto da CER: 239.812,50 €
Durata prevista: 48 mesi, 02/05/2020 - 31/04/2024
Capofila: Lund University (Sweden)
Partner: Consorzio Di Bonifica Di Secondo Grado Per Il Canale Emiliano Romagnolo It, Eden Microfluidics Fr, Forschungszentrum Julich Gmbh De, Teknologian Tutkimuskeskus Vtt Oy Fi, Debreceni Egyetem Hu, Alchemia-Nova Gmbh Austria, Agrogeo Agarfejleszto-Foldtani-Fovallalkozo Korlatolt-Felelossegu Tarsasag Hu, Universitaet Fuer Bodenkultur Wien At, Alma Mater Studiorum - Universita Di Bologna It, The University Of Salford Uk, Centrum Doradztwa Rolniczego W Brwinowie Pl, Inosens Doo Novi Sad Serbia, Uniwersytet Przyrodniczy We Wroclawiu Pl, Bay Zoltan Alkalmazott Kutatasi Kozhasznu Nonprofit Kft. Hu, Vultus Ab Se, Technische Universiteit Delft Nl, Universite De Neuchatel Ch, Ab GåRdståNga NygåRd Se, Oulun Yliopisto Fi, Agricolus S.R.L. It, Institut National De La Recherche Agronomique Fr, Martin Regelsberger At.
I Risultati
Tra i risultati più rilevanti del progetto, si è evidenziata l'efficacia del biochar. Questo materiale deriva dal carbone vegetale ottenuto tramite pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale, quali scarti di potatura, stoppie di mais o grano, lolla di riso, mallo di mandorla, etc. Il biochar se posizionato in appositi sistemi filtranti ha dimostrato di possedere proprietà di assorbimento di inquinanti come nitrati e fosfati, oltre a mostrare un'elevata capacità di ritenzione idrica e di nutrienti stessi. Inoltre, il biochar può essere impiegato come ammendante per il suolo, contribuendo così alla fertilità e alla salute del terreno agricolo. Le prove condotte presso Acqua Campus hanno registrato un notevole abbattimento dell'azoto, fino al 80%, sebbene si sia notato un esaurimento del potere assorbente entro due mesi di utilizzo continuo, dopo i quali il prodotto può essere impiegato come ammendante. La logistica di gestione del biochar risulta in molti casi complessa per gli elevati costi di trasporto. Pertanto, l’utilizzo esprime le massime potenzialità in prossimità di impianti di pirolisi o in presenza di acque particolarmente inquinate
Altrettanto interessante è stata la performance della zona umida fitodepurante presente in Acqua Campus, che ha mostrato capacità significative nel ridurre nitrati e fosfati nelle acque di drenaggio agricolo, con una variazione di abbattimento che va dal -40% al -100% a seconda delle annate. Questa soluzione non solo contribuisce alla depurazione delle acque, ma anche alla ricarica della falda acquifera. Inoltre, nel maggio 2023, ha dimostrato di poter contribuire positivamentte alle piene alluvionali, stoccando temporaneamente oltre 1.500 metri cubi di acqua e prevenendo così il sovraccarico delle reti di bonifica.
Nel progetto è stata sviluppato anche un sistema di telerilevamento per il monitoraggio del fabbisogno irriguo da satellite. Tale sistema è risultato promettente per la possibilità di integrarlo nel sistema di consiglio irriguo IRRIFRAME.
Infine, presso Acqua Campus è stato testato un Water Retainer, polimero di sintesi che riduce le perdite evapotraspirative dal sistema pianta-suolo. Tuttavia, i risultati delle prove sperimentali svolte nel 2021 e 2022 hanno dimostrato risultati variabili a seconda delle annate e solo per il mais l’effetto del Water Retainer si è dimostrato positivo con risultati significativi.
Aggiornato il: 23 luglio 2024
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