324 MILIONI DI EURO: IL BENEFICIO ANNUO DEL CER
Lo studio agro-economico ambientale realizzato in tandem con Nomisma e che riguarda le aree servite dal canale a Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, conferisce al Canale Emiliano Romagnolo stime precise di ingente valore a cui, oltre alle ricchezze generate dalla risorsa idrica distribuita, si integrano valori ambientali e di avanzata ricerca tecnico-scientifica.
324 milioni di euro l’anno: è questa la positiva sintesi dei valori economici complessivi generati dal Canale Emiliano-Romagnolo nel territorio in cui è presente, (Provincia di Ferrara, Provincia di Modena, Provincia di Bologna, Provincia di Ravenna, Provincia di Rimini e Provincia di Forlì-Cesena) e certificata dall’approfondito studio, durato due anni, realizzato in collaborazione con lo staff tecnico-scientifico esperto di un partner d'eccezione, Nomisma e illustrato il 17 gennaio presso l’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna.
All’ evento di presentazione, coordinato dal giornalista Andrea Gavazzoli, sono intervenuti alcuni tra i maggiori stakeholder per cui il CER riveste valore essenziale, grazie al proprio apporto idrico e alle proprie conoscenze specifiche e aggiornate di studio: Ravenna Servizi Industriali, Romagna Acque - Società delle Fonti, Patfrut SCA, Cestha-Centro Sperimentale Tutela Habitat; Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Macfrut – Cesena Fiera, Orogel, Emil Banca Credito Cooperativo.
È stato Salvatore Giordano, senior advisor, specialista ambientale di Nomisma, ad illustrare gli esiti finali dello studio, la cui stima si è focalizzata su tre principali aspetti: i benefici diretti percepiti dal settore agricolo, i benefici ambientali e i benefici per la società.
Il principale beneficiario del valore del CER è senza dubbio il settore primario, l’agricoltura che, d’altra parte rappresenta la principale mission per cui lo stesso canale è stato istituito oltre 60 anni fa: dall’indagine emerge chiaramente che, nella sua complessità, ogni anno l’acqua “preziosa” distribuita dal CER assicura una produzione agricola per un valore pari a 304 milioni di euro.
Ma il CER influisce anche sull’ecosistema del nostro territorio e sulla preservazione della biodiversità: la sua attività apporta infatti benefici anche sotto il profilo ambientale e della sostenibilità, consentendo di erogare Servizi Ecosistemici pari ad almeno 20 milioni di euro all’anno.
I vertici di ANBI- Associazione Nazionale Consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue, il presidente Francesco Vincenzi, la vicedirettrice Caterina Truglia hanno confermato la centralità e rilevanza del ruolo del CER, il cui presidente Nicola Dalmonte ha rimarcato le ricadute economico-sociali ancor più significative, oggi, in una fase in cui il cambiamento climatico e le frequenti emergenze causate da periodi siccitosi fanno toccare con mano la necessità di un uso attento della risorsa acqua.
Raffaella Zucaro, direttrice generale del CER e coordinatrice di ANBI - Emilia Romagna, ha posto in evidenza che il valore economico dei Servizi Ecosistemici erogati dal CER è pari a quasi 20 milioni di euro l’anno.
Alessio Mammi, assessore Regione Emilia-Romagna, Agricoltura, caccia e pesca ha espresso compiacimento per il ‘sistema CER’ che attraversa le province della Romagna e garantisce il necessario approvvigionamento irriguo alle colture è una risorsa che impatta in tutto il territorio agricolo e non solo; mentre Irene Priolo, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessora ER Ambiente - Sostenibilità in Emilia-Romagna, ha sottolineato il fondamentale contributo del CER per la tutela della biodiversità, in particolare delle zone umide costiere di importanza comunitaria come Punte Alberete e Valle Mandriole.
CANALE EMILIANO ROMAGNOLO
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