Canale Emiliano Romagnolo, 70 visitatori internazionali per apprendere le innovative tecniche di gestione della risorsa idrica
L’Acqua Campus di Budrio (Bo) ha ospitato le nutrite delegazioni provenienti da Ecuador, Francia, Repubblica Democratica del Congo e Brasile consolidando la centralità del modello dei Consorzi di bonifica italiani
Una serie di incontri internazionali con nutrite delegazioni provenienti da ogni parte del mondo – complessivamente 70 visitatori provenienti da Ecuador, Repubblica Dominicana, Francia, Repubblica Democratica del Congo e Brasile – che, gradite ospiti di Acqua Campus (il polo di ricerca tecnico-scientifica targato ANBI), hanno potuto confrontarsi e dialogare con i vertici del Canale Emiliano Romagnolo nel corso di momenti istituzionali focalizzati sulle criticità causate dai cambiamenti climatici e le relative possibili azioni di adattamento da mettere in campo grazie alle più recenti innovazioni studiate dal CER nell’ambito della gestione sostenibile della risorsa idrica, cogliendo inoltre l’opportunità di visitare da vicino le avanzate infrastrutture dell’ente di bonifica e studiarne i progetti di ricerca al servizio dell’agricoltura.
Entrando nel dettaglio di questo ricco calendario di incontri, una delegazione del Ministère de l'Agriculture et de la Souveraineté Alimentaire, composta da 19 ingegneri francesi, ha visitato Acqua Campus per approfondire le infrastrutture del CER e i progetti legati all'installazione di paratoie automatizzate insieme ad alcuni membri di Rubicon Water, evidenziando l’interesse verso l’ottimizzazione tecnologica dei sistemi irrigui. Altra visita di rilievo quella organizzata in collaborazione con Macfrut che ha visto ospiti una decina di rappresentanti della Repubblica Democratica del Congo e incentrata sulla condivisione di conoscenze tecniche e buone pratiche per l’irrigazione e l’agricoltura sostenibile, in particolare sulla coltivazione della patata, argomento-chiave che sarà al centro di importanti approfondimenti nel corso dei workshop che il CER organizzerà in occasione dell’edizione 2025 della fiera. E ancora: la visita di una delegazione del Brasile, organizzata grazie all’impegno comune con i partner di Acqua Campus come Finapp e Irritec. Il Consorzio poi ha accolto 20 rappresentanti governativi provenienti dalla República Dominicana, avviando legami di collaborazione e formazione nel settore dello sviluppo agroalimentare.
Momento particolare l’incontro con la delegazione dell’Ecuador – costituita da Alexandro Tonello, viceprefetto di Pichincha; Andres Guerra, direttore del consorzio irriguo “Canal Cayambe Pedro Moncayo”; Lourdes Rubio, coordinatore delle Politiche Agricole e Produttive; Evelyn Villalba, consulente per la comunicazione; Yura Serrano, consigliere politico; e Andrea Almeida Cordero, consigliere per le Relazioni Internazionali –, accompagnata in visita dal presidente del CER Nicola Dalmonte presso l’area dell’impianto di sollevamento del Palantone, in località Salvatonica, nel territorio comunale di Bondeno (Ferrara), per poter osservare da vicino le soluzioni implementate dal CER sull’efficientamento idrico: “La visita della delegazione ecuadoregna ci onora e riempie d’orgoglio – ha evidenziato Nicola Dalmonte, presidente del CER – poiché valorizza l’impegno del CER nell’attività tecnico-scientifica grazie ad Acqua Campus. Siamo particolarmente attivi anche nell’avviare legami di collaborazione nel settore dello sviluppo agroalimentare partecipando ai workshop di formazione con i nostri tecnici sia in Italia che all’estero”.
“Momenti istituzionali come questi, in cui si rafforzano la collaborazione internazionale e si condivide il reciproco know-how, confermano l'impegno di Acqua Campus CER-ANBI nella promozione di soluzioni innovative nello studio delle azioni d’adattamento ai cambiamenti climatici posizionando i Consorzi di bonifica italiani come modello d’interesse globale per la gestione sostenibile delle risorse idriche – ha sottolineato Francesco Vincenzi, presidente di ANBI e ANBI Emilia Romagna –. Discutere insieme delle criticità comuni rafforzando le collaborazioni internazionali bypassa pericolosi approcci ideologici che tendono a contrapporre agricoltura ed ambiente, restituendo così doverosa dignità all'agroecosistema, cioè alla manutenzione dell'ambiente naturale adattato all'uomo”.
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