SATELLITI E IRRIGAZIONE
La ricerca del Cer ha evidenziato che si può risparmiare moltissimo sull’irrigazione delle colture tipiche in Emilia-Romagna. L'immagazzinamento di acqua in invasi adeguati e l'utilizzo di moderne tecnologie contribuiscono a incrementare le sicurezze degli imprenditori agricoli oggi sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima. Le prime indicazioni del progetto Positive
La presentazione pubblica del progetto Positive all’Università di Parma, che ha coinvolto nei giorni scorsi numerosi partner e atenei con capofila Cidea (Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente) ha consentito di scoprire le frontiere più avanzate in tema di risparmio idrico in agricoltura grazie alla ricerca scientifica e alla tecnologia applicata all’irrigazione di precisione.
All’incontro, a cui ha preso parte anche l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro e Formazione Vincenzo Colla e il Magnifico Rettore dell’università ospitante Paolo Andrei, ha presentato il frutto degli studi agronomici realizzati nei laboratori di Acqua Campus di Budrio (Bo) Stefano Anconelli direttore ricerca e sviluppo agronomico del Cer (Canale Emiliano Romagnolo).
Integrazione dei dati disponibili
Le informazioni illustrate sono da considerarsi rilevanti perché ci consentono di apprendere come oggi sia importante riuscire a integrare i dati satellitari con quelli che derivano direttamente dal bilancio idrico del sistema “intelligente” Irriframe dei Consorzi di Bonifica associati ad Anbi.
L’immagine dettagliata dello status e della vigoria della vegetazione presa in esame consente ora di ottenere un consiglio per l’irrigazione sempre più mirato, in base al reale sviluppo e stadio di maturazione. Ed in questo scenario, già di per sé approfondito rispetto al recente passato, se l’imprenditore agricolo informato dispone anche di adeguata tecnologia di irrigazione a rateo variabile 4.0, può ottenere, in tempo reale, la misura più corretta della quantità di acqua che potrà distribuire senza disperderne nemmeno una goccia in ognuna delle aree del suo campo in funzione del progressivo sviluppo della coltura e dei suoi consumi.
Da 150 a 200 metri cubi in meno per ettaro
«Il sistema – ha sottolineato Anconelli – consente di risparmiare fino a 150-200 metri cubi per ogni ettaro considerato. Una simulazione realizzata basandoci sui dati più attuali del 2020, considerando solo le superfici emiliano romagnole coltivate a mais e pomodoro di circa 110 mila ettari, equivarrebbe quindi ad un risparmio idrico di circa 20 milioni di metri cubi annui».
Le finalità del progetto Positive (Protocolli operativi scalabili per l’agricoltura di precisione) ci portano dunque a un servizio di consiglio irriguo e fertirriguo in grado di organizzare ed elaborare i flussi di dati a disposizione grazie alle informazioni satellitari e da quelle derivanti dai sensori posizionati in campo in mappe leggibili da macchine irrigatrici interconnesse per l’irrigazione a rateo variabile.
Verso un’irrigazione 4.0
A conclusione delle attività, Positive rende così disponibili dei protocolli operativi aperti per interconnettere i componenti che abilitano l’irrigazione di precisione in Emilia-Romagna, come dimostrato attraverso un sistema informativo aziendale che serve anche da pannello di controllo per l’irrigazione 4.0. Con l’irrigazione di precisione di Positive si ottiene il miglioramento delle colture con una riduzione dei consumi idrici e anche di quelli energetici. Inoltre, grazie ai consuntivi degli interventi eseguiti, l’agricoltore può creare un proprio archivio di esperienze d’irrigazione associate alle proprie specifiche colture e alle personali rese stagionali.
Un forte sostegno agli agricoltori
«La siccità prolungata in numerose aree aride regionali durante l’anno – ha commentato il presidente del Consorzio di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dalmonte – stimola notevolmente la ricerca tecnico/scientifica dei nostri laboratori in campo e incentiva e consolida, come in questo caso, le collaborazioni fattive con le università e i portatori di interesse; ricerca che conduce all’impiego dei sistemi più sofisticati ed innovativi per risparmiare risorsa.
Oggi, immagazzinare acqua grazie alla costruzione di invasi adeguati alle necessità e al contempo impiegare moderne tecnologie può contribuire ad incrementare le sicurezze di imprenditori agricoli sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima e delle sue ripercussioni territoriali che è evidente non sono più a carattere straordinario, ma si ripresentano gravi ogni stagione».
Dalla ricerca in campo dei laboratori del CER e CRPA l’innovativo mezzo sperimentale che consente l’utilizzo efficiente e da remoto della risorsa idrica in tempo di mutamenti del clima. Prima sperimentazione nel Reggiano
Arriva direttamente dai laboratori in campo e dalla proficua sinergia tra lo staff tecnico agronomico del Canale Emiliano Romagnolo e da quello del CRPA un nuovo efficace strumento tecnico in grado di consentire una più oculata gestione della risorsa idrica a beneficio del territorio in epoca di mutamenti climatici. Indispensabile per le colture di pregio e valore aggiunto per l’ecosistema dell’intero comprensorio CER e CRPA - grazie al progetto Pratismart (sostenuto dalla Regione Emilia Romagna dal GOI e dal Programma di Sviluppo Rurale) - hanno perseguito e raggiunto l’obiettivo dell’utilizzo virtuoso e razionale dell’acqua destinata alla pratica irrigua a scorrimento nell’areale emiliano dei prati stabili.
Nei giorni scorsi è stata dapprima assemblata e successivamente posizionata direttamente in campo in un tratto di canalizzazione-modello sperimentale l’innovativa paratoia automatizzata per il governo dei flussi di risorsa che alimentano le aree produttive agricole nel Reggiano in località Sant’Ilario d’Enza.
La moderna e avanzata attrezzatura-prototipo, permette l’erogazione dell’acqua in modalità completamente automatizzata collegando all’operatore che esegue la funzione da remoto sia l’apertura che la chiusura, nonchè calibrando la variazione della geometria del manufatto stesso anche durante la singola irrigazione; tutto questo è ulteriormente collegato sia ad IrriFrame (il servizio irrigazione dei Consorzi di Bonifica ANBI) sia ad una rete di sensori opportunamente posizionata lungo il fronte di avanzamento dell’acqua.
CANALE EMILIANO ROMAGNOLO
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